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Sono passati 32 anni da quel drammatico giorno che ha cambiato per sempre la storia della nostra Nazione. Paolo, Emanuela, Vincenzo, Walter, Agostino e Claudio persero perché credevano nello Stato e nel loro lavoro.

Così la presidente della Commissione Antimafia, Chiara Colosimo, ricordando la strage di via D’Amelio di cui oggi ricorre il 32esimo anniversario.

«Il coraggio dimostrato da questi eroi spinge ogni giorno la Commissione Antimafia, che ho l’onore di presiedere, a cercare quelle verità per troppo tempo negate e disattese – ha detto – Lo dobbiamo a tutti gli uomini e le donne che hanno perso la vita nella lotta alla mafia; e lo dobbiamo a tutti quelli che non si sono piegati al “puzzo del compromesso morale“. Oggi, più che mai, abbiamo bisogno di quel “fresco profumo di libertà” che Paolo sognava».

«Probabilmente già nelle prossime settimane faremo delle nuove audizioni. Certamente, vorrei che anche i familiari dei ragazzi delle scorte venissero in commissione perché la relazione finale deve dare all’Italia un quadro completo e la storia che sin qui non si è potuta scrivere».

Colosimo ha concluso: «L’allarme sull’utilizzo dei fondi del Pnrr e, più in generale, sull’infiltrazione mafiosa all’interno degli appalti risale a un discorso di Falcone al castello Utveggio del 1991. Senza dubbio l’attenzione va tenuta alta, la commissione parlamentare sta facendo la sua parte, ha insediato un comitato che si occupa solo di questo e certamente non avrà paura di proporre delle modifiche se necessario».

Fonte: LaSicilia.it e Ansa Sicilia