È stata intitolata a Nicola Barbato, il poliziotto eroe gravemente ferito mentre tentava di sventare un’estorsione nel 2015, la nuova associazione antiracket e antiusura della federazione antiracket italiana. La prima del quartiere Secondigliano. Inaugurata nella sala consiliare della 7/a Municipalità di Napoli, ad un anno dalla scomparsa dell’agente, la nuova realtà ha mosso i suoi primi passi dalle stanze del locale commissariato, dove i commercianti della zona hanno denunciato i propri aguzzini, poi arrestati. Alla cerimonia hanno preso parte la presidente della Commissione parlamentare antimafia Chiara Colosimo, Maria Grazia Nicolò, commissario straordinario antiracket e antiusura, il prefetto di Napoli Michele Di Bari, il Presidente Nazionale FAI Luigi Ferrucci, il Coordinatore regionale Campania Rosario D’Angelo, il Presidente della FAI di Secondigliano Paolo Serpico, Tano Grasso consulente delle Commissione parlamentare antimafia e la figlia di Nicola Barbato, Giovanna.
Il Presidente Chiara Colosimo ha dichiarato: “La giornata di oggi segna la reazione di una Secondigliano che si ribella a una narrazione della sottomissione ai clan. Ai familiari di Nicola e alla Federazione antiracket italiana, dico grazie, perché grazie a voi si può dire che in nome di Nicola Barbato lo Stato ha vinto. Lo si può dire ad alta voce e consapevoli del fatto che non esistono e, fino a quando ci saranno uomini e donne coraggiosi e liberi, non esisteranno mai quartieri off limits o dove dire le cose come stanno non è concesso. Questo lo dimostra non solo il fatto che siamo in una sede dello Stato, ma innanzitutto la storia di Nicola Barbato, il coraggio che semplicemente non voleva essere tale ma voleva essere senso del dovere. E che invece ha indicato una strada che oggi ci permette, e vi permette, di raccontare un’altra storia”.