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La mafia sempre più ricorre alle nuove tecnologie per l’attuazione delle sue strategie criminali, ma lo Stato dimostra con questa operazione condotta egregiamente dai carabinieri e dalla DDA di Palermo, di essere pronto a rispondere colpo su colpo.

Il blitz di questa mattina a Palermo, che ha portato al fermo di 181 persone, è di importanza epocale ed evidenzia aspetti fondamentali del modus operandi delle associazioni criminali: narcotraffico e rapporti con detenuti ed ex detenuti che tornano a controllare il territorio.
Particolarmente preoccupante resta il nodo delle carceri, dal momento che, come appare in tutta chiarezza da questa operazione, la necessità di recidere il legame tra i soggetti detenuti ed i sodali in libertà rimane sempre di primaria importanza. La Commissione antimafia, infatti, ha già acceso un faro su questo tema, lavorando sugli strumenti legislativi attuali anche in vista di eventuali modifiche, in termini di potenziamento, degli strumenti per attuare un taglio netto e radicale, assolutamente indispensabile, di quel cordone ombelicale tra detenuti e famiglie criminali di riferimento, e per evitare pericolose derive interpretative che possano condurre nuovamente a situazioni analoghe