Al Parco archeologico di Ercolano si è svolta l’assemblea delle associazioni antiracket aderenti alla Fai. Un confronto a più voci per condividere storie di riscatto contro ogni forma di illegalità.
“Non bisogna avere paura di denunciare. Voglio dire a tutti gli imprenditori che, non denunciando, il rischio è quello di diventare complici e questo non è accettabile per chi fa impresa e vuole il bene di quel territorio, é evidente che lo Stato deve essere presente . Un primo passo lo abbiamo fatto modificando la norma del rimborso per chi denuncia e quindi aumentando gli anni in cui si può ricevere quel rimborso. Se sarà necessario semplificare ancora, lo faremo perché nessun imprenditore si trovi da solo”. Lo ha detto la presidente della commissione parlamentare Antimafia Chiara Colosimo all’assemblea regionale delle Associazioni Antiracket della Campania svoltasi al Parco archeologico di Ercolano.
La giornata ha visto la partecipazione, oltre al presidente della Commissione Parlamentare Antimafia Chiara Colosimo, del sindaco di Ercolano, Ciro Buonajuto e del direttore del Parco archeologico Francesco Sirano. Insieme hanno percorso un tratto del sito fino alla piazzetta dove nel novembre del 2009 perdeva la vita con 11 colpi di pistola, Salvatore Barbaro, vittima innocente di camorra e morto solo perché guidava lo stesso modello di auto di un boss. Davanti alla sua lapide, Il presidente Colosimo ha deposto un fascio di fiori.
Ercolano ha vissuto, anni di guerra tra i due clan contrapposti, che vessavano il territorio con le estorsioni, fino al riscatto e alle denunce dei commercianti coadiuvati dall’associazione antiracket. Un periodo che è stato ricordato da chi ha vissuto: Tano Grasso, l’ex sindaco Nino Daniele, il presidente dell’Associazione Fai Antiracket di Ercolano Pasquale Del Prete.